29 Aprile 2024
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Considerazioni pasquali

Nelle chiese suonano le campane di Pasqua dopo il silenzio quaresimale. Invano perché altro  cupo rimbombo le sovrasta da ogni punto cardinale del mondo sconvolto dalle guerre.

Dopo la domenica di Pasqua segue il “lunedì dell’Angelo”, detto “Pasquetta” in questa società turistico-mercantile, stoltamente consumistica, ma pure abitata da povertà montante.

Walter Benjamin di fronte a l’”Angelo novus” di Klee, osserva che l’angelo ha le spalle rivolte al futuro e guarda sconcertato l’accumularsi delle rovine (un incessante accumulo): vorrebbe porvi rimedio, ricomporre ciò che la storia ha infranto, lotta, ma una tempesta inesorabilmente lo respinge verso il futuro che non può vedere. E l’Angelo pieno d’angoscia guarda impotente le macerie, le tragedie del passato.

Ma c’è, seppure fioco, un barlume di speranza? Non saprei. Ma sarebbe già importante che non si giustificassero gli eventi della storia.  Necessaria una storia “contropelo” che guardi i morti e meno i vincitori. La storia dalla parte degli sconfitti, degli ultimi.

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