29 Aprile 2024
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Mala tempora

Mala tempora

Non tornano neppure più in sogno
Quei boschi dal cuore profondo
Che solo in sonno capita di vagare.
E non tornano più neppure in sogno
Quelle marine dal tremolare terso.
Spariti anche dal sonno
Quegli incontri amorosi
Onirici così
Stupefacenti e rari.
 “A volte vedo in cielo immense spiagge
Coperte  di bianche nazioni in festa”
Così cantava il giovane Rimbaud.
Neppure in sogno ora queste visioni
Reliquie sparse in terra inaridita.
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3 Commenti

  1. Sono “mala tempora” quelli in cui si sta dipanando la nostra esistenza.
    Con questa bella poesia dai versi intensi e malinconici, il poeta ci rende partecipi della sua preoccupazione e del suo sconforto.
    E sono i sogni che non si sognano più a provocare in noi dolore e rimpianto.

  2. Mala tempora ha qualcosa di metafisico, non la volgarizzazione dei tempi duri, né di tempora o mores, l’invettiva contro il decadimento dei costumi e l’inaridirsi dei rapporti umani, che pure appaiono sottintesi. È come un malessere, segnala il poeta, e forse solo la poesia lo può esprimere, sono tempi grami se anche nei sogni non si riesce ad evocare angoli di natura, anch’essa ferita, a lenire la pena.

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