19 Aprile 2024
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LA POTENZA DELLA TECNICA

Poiché le norme giuridiche di una società sono il risultato del conflitto tra le forze sociali per il controllo del potere, nelle società dove il capitalismo è la forza che attualmente prevale sulle altre […] -e dunque, innanzitutto, nelle democrazie parlamentari del mondo occidentale- il diritto esprime sopratutto la volontà capitalistica di controllare la società, sia pure temperata dalle norme con cui le altre forze (ad esempio di ispirazione cristiana o democratica) tentano di limitare il suo intento di porre il profitto privato come scopo dell’intera società. Sopratutto nel mondo occidentale il diritto contiene le norme che, appunto, promuovono e tutelano la configurazione capitalistica dell’economia e della società. (Per la Costituzione italiana si vedano ad esempio gli articoli 42 e 47).  […] contraddizione tra lo scopo del capitalismo (l’incremento indefinito del profitto) e quel carattere distruttivo, presente nella produzione capitalistica della ricchezza, per il quale questa forma di distruzione, distruggendo la Terra, è insieme autodistruzione del capitalismo”.

Chi è che parla così di capitalismo oggi in Italia? E’ un marxista attardato che ha perso il passaggio per la modernità? E’ uno studioso di Antonio Gramsci? E’ forse un eco-marxista? No, è Emanuele Severino un filosofo italiano che qualche tempo fa, con superficialità e pressapochismo, veniva etichettato come pensatore di destra. Le citazioni riportate più sopra sono tratte da CAPITALISMO SENZA FUTURO ed. Rizzoli, Milano. “Emanuele Severino” -è scritto in copertina- “analizza il declino dell’intera tradizione occidentale svelandone la trasformazione più radicale: il passaggio da una globalizzazione economica a una globalizzazione tecnica”.

Ciò che segue sono soltanto alcune mie considerazioni frammentarie e disordinate che nascono dalla lettura del libro. Lo “scopo” e il “mezzo”. Con il mezzo, con lo strumento si persegue lo scopo. Lo strumento usato (come tutti gli strumenti) si logora, si indebolisce. Il mezzo utilizzato per raggiungere lo scopo si logora e deperisce nel tempo. Più lo scopo si serve del mezzo, più il mezzo si logora. Venendo meno lo strumento (che lavora per il fine) anche lo scopo si allontana: può succedere allora che avvenga l’inversione tra lo scopo e il mezzo. Due esempi:

-1) Se lo scopo è una società comunista, lo strumento (poniamo un partito comunista) si logora in questo impegno fino a mettere in pericolo la sua stessa sopravvivenza. A questo punto si lavora a rafforzare il partito (mentre continua a logorarsi) fino a farne lo scopo, perdendo di vista il fine che si allontana così definitivamente. L’Unione sovietica è l’esempio storico concreto del mezzo che diventata il fine e viceversa.

-2) Quando in Italia ci fu la riforma sanitaria che istituì le Unità sanitarie locali, poi chiamate Aziende sanitarie locali, lo scopo era la sanità, la salute e la cura delle persone. I partiti che fecero la riforma occuparono le Usl (poi Asl) che divennero lo scopo, il fine; per cui la salute divenne da scopo mezzo e lo scopo divenne il potere da esercitare dentro le strutture sanitarie. Anche il PCI privileggiò il potere e considerò la salute come mezzo sottomesso al potere. Il PCI considerò, dunque, il partito come scopo, facendo decadere da scopo la salute, il benessere della collettività.. Il PCI fu preso dal timore di restare tagliato fuori dalla sciagurata spartizione delle cariche politiche dentro le strutture sanitarie. E partecipò, in proporzione della sua forza, alla spartizione pensando così di diventare più forte mentre perdeva di vista il suo fine. Anche l’aver chiamato le strutture sanitarie Aziende non è indifferente o innocuo: azienda infatti è termine mercantile tipico di società capitalistiche dove lo scopo primario è il profitto in continua espansione, tutto il resto è in subordine… Discorso analogo può esser fatto anche per la Chiesa cattolica se guardiamo alla sua struttura di potere concreto, ‘mondano’ in rapporto con lo scopo…

Se il capitalismo viene via via subordinandosi alla tecnica, allora anche il diritto d’una società capitalistica risulta subordinato alla tecnica. Il capitalismo si serve della scienza e della tecnica per il suo scopo che è l’incremento indefinito del profitto. Ma qui è la contraddizione. La tecnica che serve alla realizzazione dello scopo del capitalismo, logorandosi allontana lo scopo e indebolisce quindi lo stesso capitalismo. Ma la tecnica solo apparentemente è forza perdente (perdente in quanto mezzo che si logora), perché è destinata a divenire lo scopo del capitalismo che diventa a sua volta mezzo… “La tecnica moderna “-dice Emanuele Severino- “è la suprema forma di volontà di potenza ed è destinata a subordinare a sé ogni altra forma di volontà di potenza…”

Nel capitolo Salvare l’Europa Emanuele Severino, dopo uno stringente ragionamento filosofico, afferma che l’Europa si salva “solo se si recidono le radici giudaico-cristiane dell’Europa”. La salvezza è una questione di potenza. L’Europa si salva alleandosi non alla potenza di Dio (dunque un Dio relativamente meno potente, un non-Dio), ma a quella della tecnica. Tecnica intesa non soltanto come mera struttura materiale, non soltanto come fatto tecnicistico, ma in ascolto della voce profonda ed essenziale della filosofia del nostro tempo.

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