19 Aprile 2024
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“Come non piangenti”

“COME NON PIANGENTI”*
Di Cristina Alziati. Ed. Marcos y Marcos

Soltanto qualche breve considerazione sul libro di Cristina Alziati che va soprattutto letto e riletto.

Da un’osservazione di Bertold Brecht: “Leggo uno studio di Gorkij e me scritto da una studentessa operaia di Lipsia. Ideologia. Ideologia. Ideologia. Da nessuna parte un concetto estetico; il tutto fa pensare alla descrizione di una pietanza in cui non si accenni neanche al sapore che ha”.
“Il sapore che ha”. Ecco la ‘libertà’, l”autonomia’ dell’artista sta nei ‘sapori’, nel modo con cui un poeta si serve delle parole.
Brecht sa che ciò che scrive non può essere ridotto a messaggio ideologico.
Ne è ben consapevole e se ne rammarica quando non viene colto.
Nelle poesie “Come non piangenti” di Cristina Alziati, il ‘sapore’ della pietanza contiene e dissimula bene l’ideologia (o se si vuole la ‘politica’ intesa in una più ampia e ‘nobile’ accezione), che al fondo poi è lo stare dalla parte degli ultimi, con i più sofferenti, i più indifesi.
Bastano nomi che s’accendono fra i versi: Korogocho e Alex Zanotelli; Sarajevo e la biblioteca che brucia; Ernesto Cardenal (Vangelo e Marx contro l’oppressione)…
E bastano certi accostamenti: mine-bambini; soldati-bambino; Palestina-uranio impoverito…
Allora l’ideologia è come il lievito per il pane; il fermento che fa il vino; la misura giusta del sale nel cibo…
Nelle poesie di Cristina Alziati c’è quella ‘libertà’ del poeta di cui s’è accennato prima -la sua identità poetica. C’è una sapienza nell’uso delle parole, nella costruzione del testo. Una attenzione, una cura per le quali le parole suscitano immagini, pulsano di vita -non certo mero esercizio letterario…
“C’era stato un faticoso letto d’ospedale,/ mi tenevo per mano, soltanto ossa/
le dita che stringevo fra le dita. Ero sola./ Una notte, una luna, una stella./
Addosso mi piombava, verso l’alba,/ Cardenal…”
Dentro l’atrocità della malattia, nella solitudine insondabile, ecco piombare Cardenal con la sua “mierda alla muerte”, perché forse non si è mai del tutto soli, forse. E la delicatezza e la chiara semplicità, a contrasto tra versi ‘densi’, di: “Una notte, una luna, una stella” -Così bello, così luminoso.

*Il libro è stato presentato a Elmas venerdì 17 giugno 2016 nella sala conferenze della biblioteca comunale.
L’iniziativa a cura di Equilibri circolo dei lettori di Elmas, con la presenza dell’autrice Cristina Alziati che ha anche letto alcune poesie della raccolta e dialogato con il pubblico presente.

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