2 Maggio 2024
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distillato n°61

Distillato n°61

Oh, la sorte degli uomini! E’ come il sogno di un’ombra la loro felicità
(Eschilo)

Andare al cuore di quell’ansia nostra compagna giornaliera. Interrogarla, ascoltarla.
Considerata con la dovuta attenzione, essa in cambio ci darà la misura delle nostre pochezze, così da evitare certa altezzosità che ci fa ridicoli galletti di pollaio.
L’ansia bazzica le terre poste a cuscinetto con quelle dell’angoscia e raro non è ritrovarsi stretti oltre il confine…
A volte sfuma e sublima in fugaci epifanie; più spesso, con la veste lisa e sgualcita, segna le ore insulse che cigolano nel tran tran quotidiano.
A volte penso che l’ansia sia un modo involontario di pregare; preghiera in quanto tale. Quindi che generi o smuova non so quali energie per consentire una via di scampo dallo scontento.
Specialmente quando siamo intensamente preoccupati del disagio, delle angustie, del dolore delle persone a noi prossime e care. Ma anche per tutta quella parte preponderante di umanità umiliata e dolente…
L’ansia può divenire una sorta di fascia protettiva che ispessisce la solitudine: chi s’avventura, infatti, attraverso tale deserto per raggiungerci con mala intenzione? Fortunato però chi sarà avvicinato da mani soccorrevoli.

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