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12 Dicembre 2024
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El despertar de Chile

Para los niños, mujeres, hombres

con el corazón abierto

Chile parece hoy un país desesperado

y, sin embargo, sensible y despierto.

Del Norte Grande a la Patagonia

de Chiloé a la Araucanía,

del Desierto a los Andes

del padre Océano a Tierra del Fuego

se eleva fuerte la voz del pueblo herido

a reclamar justicia, igualdad

paz y esperanza.

En esta tierra la inmensa y variada naturaleza

parece encerrar el misterio del Universo

y entender el dolor de la pobreza,

que es el dolor de todos los pueblos del mundo

en su camino perenne contra los ricos,

para el sueño de una nueva Humanidad.

Aquí en Chile, en el desierto del Norte

brillan las estrellas en el firmamento

Aquí el hombre apunta su ojo

mecánico para tener respuestas.

Más las estrellas, mudas,

no dan respuestas.

Il risveglio del Cile

Per bambini, donne, uomini 

dal cuore aperto

Il Cile appare oggi come un paese disperato

e tuttavia sensibile e sveglio.

Dal Nord Grande alla Patagonia,

da Chiloé a la Araucanía

dal Deserto alle Ande

dal padre Oceano alla Terra del Fuoco

forte si eleva la voce del popolo ferito

a reclamare giustizia, eguaglianza,

pace e speranza.

In questa terra la Natura immensa e varia

sembra racchiudere il mistero dell’Universo

e comprendere il dolore della povertà,

che è il dolore di tutti poveri del mondo

nel loro cammino perenne contro i ricchi,

verso  il sogno di una nuova Umanità.

Qui in Cile, nel deserto del Nord,

brillano le stelle nel firmamento.

Qui l’uomo punta il suo occhio meccanico

per ottenere risposte.

Ma le stelle, mute,

Non danno risposte. 

Commento

(Ho voluto ripubblicare questa poesia, che avevo scritto in occasione di un viaggio in Cile nell’autunno del 2019. Mi avevano colpito le tante manifestazioni di piazza, il fervore giovanile e femminile, il fermento popolare, la richiesta esplicita di profondi cambiamenti sociali in uno dei paesi dell’America latina dove il neoliberismo spietato di stampo nordamericano si era affermato senza freni: risorse minerarie in mano a multinazionali americane, canadesi, occidentali, pensioni di fame, sanità privata, istruzione pubblica e diritto allo studio negati e dequalificati a vantaggio di università privata dove solo i figli dei ricchi possono studiare. Mi aveva colpito la violenza dei carabineros nel reprimere le proteste, i tanti militanti, uomini e donne, uccisi, arrestati e torturati, o resi ciechi dai pallini di gomma sparati dai militari.

Ora il Cile si è svegliato e con il voto del 19 dicembre 2021 ha espresso la volontà di una nuova agenda sociale. Il candidato della destra estrema, che non nascondeva le simpatie per Pinochet e Bolsonaro, agitava lo spauracchio del Comunismo, ma le donne e in giovani che hanno trascinato alla vittoria Gabriel Boric, senza le scorie di un terribile passato, aspirano ad una società che annulli le diseguaglianze e affermi la giustizia sociale.

Unica preoccupazione: quale sarà il ruolo dei militari? Da quale parte si schiereranno quando le riforme, toccheranno interessi interni e internazionali?)

Tonino Sitzia

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1 commento

  1. Bene ha fatto Tonino, con una nota a riproporre l’attenzione sul Cile, ora che comincia a sorridere dopo l’esito elettorale, con una poesia del 2019, reduce allora d’un viaggio in quel Paese oppresso e percorso da movimenti (giovani, studenti soprattutto, coraggiosi fino a rasentare l’irresponsabile a fronte dei carabineros). Il Cile che qui mai ci lascia indifferenti, nonostante la lontananza geografica.
    Di giovani poeti ricordava, di quand’era studente, in “Confesso che ho vissuto”, Pablo Neruda.
    Della fame, del freddo in inverno, di cappotti mal rattopati. E anche allora le ingiustizie, le lotte – senza perdere la poesia.
    Ecco, allora, a mia volta ripropongo qualche verso:

    Procellari
    “…E la morte passava
    per i buchi dei loro cappotti.”
    Poeti pallidi poeti patagonici:
    venivano vagabondi
    tra le piogge araucane
    e la fame irsuta rifiniva
    e i loro visi e i loro versi.

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