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CURIOSITA’ – GLI ANTICHI GRECI USAVANO IL COMPUTER?

Questo è il racconto dell’affascinante scoperta dell’oggetto più misterioso della storia della tecnologia, ritrovato per caso poco più di un secolo fa presso l’isola greca di Anticitera (oggi Cerigotto).

Nel 1901 un battello greco con dei pescatori di spugne, per sfuggire ad una tempesta  improvvisa, getta le ancore presso l’isoletta di Anticitera, situata tra la Grecia e Creta.

Quando la tempesta si placa, i pescatori si immergono alla ricerca delle spugne ma, con loro grande sorpresa, si trovano davanti  i resti di una galera romana con il suo prezioso carico risalente al I secolo a.C.: marmi, statue, ceramiche, monete.  Tra i reperti archeologici c’è anche uno strano oggetto di bronzo corroso e incrostato, forse vecchio anch’esso di 2000 anni.

Viene informato il Governo greco e tutti i reperti sono portati al Museo Archeologico Nazionale di Atene.  Allo strano oggetto in bronzo, dapprima ritenuto essere forse un meccanismo della nave, non viene data importanza;  si pensa che potrebbe essere una specie di  astrolabio o addirittura un oggetto buttato in mare da un’altra nave in tempi più moderni dal momento che la società greca non era in grado di produrre tecnologie avanzate nel I secolo a.C. e così cadde nel dimenticatoio.

Vista leterale del modello ricostruito

Negli anni ’50, lo studioso Derek de Solla Price cominciò a dedicarsi alla pulitura e al restauro del meccanismo, poi alla traduzione delle iscrizioni, capendo la funzione astronomica dell’oggetto, e poi in una terza fase, si dedicò a svelarne il funzionamento. Cominciò a lavorare su  82 frammenti recuperati e lo studio lo impegnerà vent’anni.

Con l’aiuto delle radiografie, scopre che all’interno  del meccanismo ci sono una trentina di ruote dentate di varie dimensioni e Price fa un’ipotesi precisa; ipotizza che si tratti di un simulatore astronomico, una specie di computer meccanico che metteva in movimento le ruote ed era in grado di visualizzare i movimenti degli astri. Tutto il meccanismo azionava un insieme di alberi e ingranaggi che faceva muovere delle lancette a diversa velocità intorno ad una serie di quadranti.

La sua logica di funzionamento è quella di un calcolatore analogico, un raffinato e complesso orologio astronomico in grado di calcolare equinozi, fasi lunari e solari; una sorta di calendario perpetuo che permetteva di calcolare le fasi della luna, passate e future.

La macchina era in grado di predire eclissi solari e lunari, anticipandole di 19 anni,  dal momento che  era capace di collocare le posizioni dei pianeti in un dato momento.

La macchina mostrava l’orbita dei cinque pianeti allora conosciuti (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno) e le costellazioni zodiacali, registrava gli anni bisestili, i movimenti della luna rispetto al  sole e alla terra. Si scoprì che le ruote dentate inserite nel congegno, permettevano di riprodurre il rapporto 259:19, necessario per ricostruire il moto della luna rispetto al sole.

Schema ruote dentate

La conoscenza delle fasi lunari era molto importante all’epoca perché con esse si determinavano le strategie delle battaglie, le feste religiose, la possibilità di poter viaggiare la notte.

Il complicatissimo meccanismo conteneva inoltre un indicatore per stabilire gli anni dei giochi panellenici: i giochi di Olimpia, i giochi Istmici, i giochi Delfici.  La macchina di Anticitera era contenuta in una cassetta di legno grande 33 cmx18 cm e conteneva tutto il mondo conosciuto; nelle iscrizioni del meccanismo c’è tutta la conoscenza della fisica, matematica, ingegneria, astronomia del I secolo a.C.   

Il fatto sbalorditivo è che la macchina si basa sul principio eliocentrico (il sole al centro dell’universo) e non geocentrico (la Terra al centro dell’universo). Galileo Galilei, vissuto nel 1600, rischiò la vita per avere dimostrato ai suoi contemporanei che la Terra gira intorno al sole.

Nessuna macchina così complessa sarà conosciuta per decine di secoli e il meccanismo nasconde ancora dei segreti poiché di qualche ruota dentata non si è ancora scoperta la funzione.

Ancora una curiosità: la macchina di Anticitera, in greco antico, è chiamata pinakion, cioè tavoletta. Questa parola non ci ricorda un oggetto che usiamo quotidianamente, il tablet?   Tavoletta,  per l’appunto.

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1 commento

  1. In questo interessante racconto viene riportato il ritrovamento e il probabile utilizzo della macchina di Anticitera. Questa macchina è un incredibile piccolo tesoro del 1° secolo avanti cristo di rilevante importanza tecnologica. È inatteso e sorprendente trovarsi davanti a innovazioni di questo calibro. L’archeologia a volte riesce a stupirci in modo difficile da descrivere. Davvero emozionante!! Le conoscenze degli antichi Greci sono state molto più numerose di quelle che noi pensiamo comunemente. Avevano anche capito come sfruttare il vapore, inventato la sveglia e il farò, giusto per citare alcuni esempi. Il problema è stato che poi con la conquista dei romani queste conoscenze si persero perché i romani stessi non ne capivano l’importanza.

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