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13 Dicembre 2024
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Invisibili

Paolo si siede, come al solito, accanto a me, in silenzio. Il suo viso è inespressivo, spento, come
tutti i volti di chi è seduto attorno a questa tavola. Solo Caterina ha uno strano sorriso, quasi enigmatico. Arriva qui accompagnata da una donna più anziana di lei, forse una compagna di sventura con la quale divide i pezzi di cartone nella stazione ferroviaria. Paolo tiene le mani sul grembo. Ha gli occhi bassi. Uno dei miei angeli custodi mi porge un piatto di zuppa fumante. E’ da due mesi che questo posto è diventato il mio ristorante. Ogni giorno la fila si allunga. Ognuno di noi avanza lentamente, portandosi sulle spalle i pezzi della propria vita disgraziata. Nelle prime ore del pomeriggio, tutta questa moltitudine si disperde per le vie della città. C’è chi ritorna tra i vagoni della stazione, chi tra i cartoni accatastati sui gradini di una chiesa, con la speranza che il parroco sia comprensivo e che non li cacci con l’aiuto della polizia municipale, come è accaduto la settimana scorsa, chi dorme nelle gallerie, chi sotto un ponte, chi nelle tombe vuote dentro un cimitero.
Non avrei mai immaginato di ridurmi a vivere così, ai margini della società, ignorato e invisibile, come un reietto.
Mi calco bene sulla testa la cuffia di lana. Cammino con il bavero sollevato e la testa bassa. Gironzolo per il parco tutto il pomeriggio. Potrei allungare la mano, qualcuno generoso c’è sempre, ma tengo le mani in tasca con i pugni ben stretti. Aspetto che arrivi la sera e il freddo mi buca la faccia. E’ notte quando finalmente raggiungo la metropolitana. Helena suona il suo violino. Mi saluta con un cenno del capo. La stazione lentamente si svuota e Giulio si sposta per farmi posto sul suo sacco a pelo. Helena in lontananza continua a suonare la sua struggente melodia.
Potrei lanciarmi tra le rotaie e tutto finirebbe in un attimo, ma Giulio mi copre con un cartone mentre scarpe di passeggeri frettolosi sfiorano il mio corpo. E i loro occhi sembrano non vedermi.

(Il racconto è stato premiato con la pubblicazione nell’antologia del Premio Nazionale “Storie di tutti i giorni”, promosso dal Caffè Letterario La luna e il drago, Ed. 2013, Tip. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA).

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