19 Marzo 2024
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Passavamo leggeri…

Ecco mi son ritrovato tra le mani (inaspettato, non cercato) un “piccolo”, ma prezioso libro. A margine d’una riunione di Equilibri, l’amico Tonino, porgendomi “Cercandocieli” di Rossana Copez  edito dal Maestrale, mi invita a leggerlo.

Vi si svolge una storia nella quale rivivono alcuni protagonisti che anche noi abbiamo conosciuto in quel tempo (che a tratti ci appare mitico) intenso e pieno di politica. La lettura non mi ha certo lasciato indifferente.

Il libretto snello raccoglie vicende narrate con scrittura densa e allo stesso tempo con un tocco leggero e arioso. “Con lievi mani la vita prendere, la vita lasciare” – diceva Cristina Campo.

Vedi (rileggi) il capitolo 4°, così centrale e che conferma quanto detto sulla qualità della scrittura. Due amori forti, profondi (“com’ è profondo il mare”, cantava Lucio Dalla con quella voce che evoca non so che mondi e nostalgie. E il mare ritorna premonitore nei libri di Sergio Atzeni, e anche qui in Cercandocieli). Amori che durano nel ricordo. Il primo, lo sposo biondo, con gli occhi verdi. L’altro che viene lieve con il bel sorriso ironico sotto i riccioli neri, dopo la morte del primo. Sono colpito, turbato da queste storie, da questi amori. Mi colpisce la crudeltà del loro destino, e alla lettura mi faccio pensoso e  un poco malinconico. Mi colpisce la figura della donna che li vive successivamente in tempi diversi e che infine ne rimane priva e investita dal dolore, dallo sconforto. Ma sa trovare la via, anche se tortuosa – una via d’uscita. La follia senza preavviso e la tragedia estrema del primo sposo; l’abbandono poi , anni dopo, del secondo preda del suo demone (“voglio essere scrittore”). Sergio Atzeni si allontana solitario e prende il mare per il continente, amareggiato, triste e indispettito per la chiusura della Rai nei suoi confronti – è lo stesso suo partito il Pci che ha ostacolato la sua ambizione di fare il giornalista. Lascerà la donna, la sposa, che aveva tanto amato e la figlia bambina che crescerà (lui lontano) con la mamma così amorevole e coraggiosa. Jenny brava a dipingere, di professione medico. Rivedrà il babbo, divenuto famoso e leggerà quei libri così importanti pubblicati da note case editrici. Ma il 6 -9-1995 Sergio Atzeni muore annegato nel bel mare della nostra Isola che lui ha fatto risuonare anche nei suoi libri. Vent’anni prima (9-6-1975) era morto quel Gianni Bonanno giovane biondo dagli occhi verdi travolto dalla follia.

Così giovane, uno dei dirigenti più “prometenti” del Pci. “Responsabile cittadino” così era chiamato questo incarico, importante trattandosi della città di Cagliari.

La narrazione di Cercandocieli  è in prima persona con protagonista femminile. In alcuni passi questa donna uscendo da sé stessa diventa nel racconto figura di sogno; in altri momenti riprende ad essere lei Rossana Copez, l’autrice-protagonista che racconta della sua stessa vita. In certe pagine l’incontro con il mistero, l’enigma di certe combinazioni numeriche. Ecco i tarocchi, l’astrologia, le pratiche “divinatorie” per intravedere il futuro…

La dimensione onirica di certi luoghi, dove sono sospese le leggi della fisica con la loro ripetitività; dove si esce fuori dal tempo. Però per me rimane impresso più di tutto l’aspetto conturbante, l’insondabilità dell’amore travolto dalla pazzia, troncato o disperso da quel vento. Dell’amore così forte  e sempre così precario, così esposto all’abbandono.

Eppure dovrei sapere che si tratta, in fondo, di tenere in vita un’illusione, una favola…

Ma la vita intrecciata alla morte, con fatica, si disviticchia da quest’ultima. E Rossana Copez continua a ricordare e a scrivere e Jenny Atzeni a fare il medico e un po’ a dipingere.

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