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6 Novembre 2024
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Resoconto sui Seminari del 15 febbraio sul futuro scenario energetico

Tra le iniziative del Circolo Equilibri, e nell’ambito delle attività dedicate al problema ambientale, il 15 febbraio presso la Sala Consiliare del Comune di Elmas si sono tenuti due seminari, con interventi di Michele Saba e Ugo Cuncu, sul futuro scenario energetico con particolare attenzione alle fonti rinnovabili.

IL PROBLEMA ENERGETICO – Michele Saba, professore di Fisica del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, svolge la sua ricerca nel campo dell’energia: si occupa di laser e di materiali innovativi, tra i quali le celle fotovoltaiche di ultima generazione. Nel suo seminario ha messo in evidenza che l’energia serve a tutte le nostre attività: la consumiamo per rendere abitabili e comodi, luminosi e climatizzati gli edifici; la utilizziamo per trasportare persone e merci e per produrre oggetti, servizi, manufatti e beni di consumo nelle industrie, etc, etc.

Le slides proiettate dal prof. Saba hanno evidenziato che il complesso di queste attività sono permesse dalla produzione di energia che, a livello mondiale, per oltre l’80% viene ottenuta da combustibili fossili non rinnovabili: petrolio 31%, carbone 27% e gas naturale 25%; per una piccola frazione dalle energie rinnovabili: solare-eolico-geotermico 6%, nucleare 4% e principalmente l’idroelettrico 7%, attraverso le dighe sui fiumi o laghi.

L’energia prodotta dalle varie fonti che utilizziamo dovrebbe essere sempre pari all’energia consumata in tutte le nostre attività; tanto consumiamo – tanto dobbiamo produrre.

Il primo punto che è stato affrontato ha riguardato la sostenibilità della produzione di energia con le fonti che utilizziamo oggi, cioè se esista o meno la questione energetica. Ci sono 4 principali problemi su cui porre l’attenzione:

La finitezza delle risorse – stanno davvero per finire entro il 2050?

La distribuzione geografica – questo problema può essere superato

L’inquinamento – questo problema può essere superato dalla tecnologia

L’emissione di CO2 – questo è davvero difficile da eliminare perché è il prodotto principale della combustione.

Una prima importante considerazione è che i combustibili, carbone, petrolio e gas, emettono più o meno la stessa quantità di CO2; ricordiamolo quando sentiamo dire che il gas naturale è la soluzione contro le emissioni di CO2. Come conseguenza la temperatura del pianeta è aumentata di circa 0,8° ogni decennio dal 1990.

Ogni anno vengono immessi nell’atmosfera circa 30 giga tonnellate di CO2. Questa enorme quantità di CO2 immessa contribuisce ad aumentare il livello di CO2 presente nell’atmosfera. Nel 1960 la quantità di CO2 era meno di 300 parti per milione, nel 2020 ha raggiunto il valore di 420 parti per milione. Ciò sta portando ad un mutamento del clima, un progressivo scioglimento dei ghiacciai e ad un sollevamento delle acque degli oceani.

AUMENTARE LE RINNOVABILI: UNA NECESSITÀ – IL CASO DELLA SARDEGNA – Si comprende quindi che l’attuale produzione non è sostenibile e dobbiamo trovare delle alternative ai combustibili fossili, e dunque il prof. Saba ha posto l’esigenza di espandere quella fettina di produzione da fonti rinnovabili (13%) in modo che possa sostituire l’energia ottenuta da carbone petrolio e gas.

Iniziamo dall’energia solare fotovoltaica. I pannelli solari si possono installare sui tetti, la luce del sole li illumina ed essi la convertono in energia elettrica. Le celle solari convertono tutta la luce, diretta e diffusa. Chiaramente la luce del sole è di intensità diversa alle varie latitudini. Ma proviamo a mettere delle cifre specifiche per la Sardegna, così il discorso si fa più concreto. La luce del sole a picco, a mezzogiorno di una giornata senza nuvole ha un’intensità di 1000 W/m2. Però la notte l’intensità del sole è zero, al pomeriggio ed al mattino meno che a mezzogiorno; se teniamo conto di tutte queste condizioni, troviamo che il valore medio è 200 W/m2 per giorno.

Assumiamo un’efficienza conservativa del 15%, quindi anche inferiore ai moduli commerciali che ciascuno di noi può installare sul proprio tetto, che ormai arrivano al 20%, ebbene troviamo la ragguardevole potenza prodotta di 30 W per ogni m2 occupato da pannelli solari fotovoltaici. Se in Sardegna, secondo i dati evidenziati dal prof. Saba, volessimo installare pannelli solari che ci forniscano 1,5 GW (1 kW per abitante) avremmo bisogno di una superficie di circa 50 Km2; per produrre 4.5 GW occorrerebbero150 km2 (una superficie di dimensioni uguali a quella della città di Cagliari).

Ripetendo un calcolo analogo nel caso dell’utilizzo di pale eoliche si ottiene che, per l’intero fabbisogno in Sardegna, avremmo bisogno di una superficie di 1700 km2 (oltre dieci volte più grande della superficie coperta da pannelli fotovoltaici).

Per l’utilizzo di biomasse (materia organico, es. barbabietole da utilizzare come biocombustibile) occorrerebbe una superficie di 15000 km2 per l’intero fabbisogno, oltre la metà dell’intera superficie della Sardegna che è di 24000 km2, sottraendo ingenti quantità di suolo alle attività agropastorali.         

Un altro modo per affrontare il problema energetico, invece che richiedere un incremento della produzione è quello della riduzione dei consumi attraverso il miglioramento dell’efficienza. Non è facile ed è dispendioso, ma ci si può provare, ad esempio con l’isolamento termico negli edifici. Anche per i trasporti ci sono delle scelte chiare che si possono prendere: le automobili elettriche consumano la metà dell’energia di quelle a benzina, le biciclette ed i treni consumano 20 volte meno.

Si tratta di scelte importanti, che hanno un impatto sulla vita di tutti noi.

UCNET: UN’ IMPRESA PER LE RINNOVABILI – L’ESEMPIO SERRENTI – Ugo Cuncu, da sempre appassionato di innovazione, ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro: sarebbe stata una continua sfida alla scoperta di nuove tecnologie e di modi per conciliare la sua passione con l’ideazione di soluzioni Green. 

Più di 20 anni fa ha fondato UCNET, con la quale si occupa di portare energie rinnovabili, mobilità sostenibile, domotica e grandi progetti nelle case delle persone e nei luoghi di lavoro. Il suo obiettivo è quello di rendere il vivere sostenibile semplice e alla portata di tutti.

Pioniere delle energie rinnovabili, si occupa di diffonderne la cultura a tutti i livelli. Dal 2016 conduce esperimenti sulle case sostenibili grazie ai quali ha elaborato il concetto di Catena (da) Alimentare.

Egli ha presentato i risultati ottenuti, in termini di energia e di costi, per una casa dopo l’installazione dei pannelli fotovoltaici.  Risulta mediamente:

energia prodotta ed auto-consumata 73%, Energia prodotta ed immessa in Rete 27%, Energia Acquistata dalla Rete 17%.

Ha riportato inoltre un esempio reale relativo ad una villetta (la casa della signora Maria) che, a seguito dell’installazione del fotovoltaico ha registrato una riduzione di spesa pari circa 450 euro dal 2016 al 2017, in riferimento ad uno stesso bimestre.

Ha riferito su diversi progetti ai quali ha partecipato e sulla creazione di smartgrid, come ad accaduto per “le case dell’energia” del Comune di Serrenti. Nel 2016 la ditta UCNET ha infatti collaborato alla costituzione di una vera e propria comunità energetica: I consumi totali degli edifici comunali hanno portato a un risparmio di CO2 dal 2011 al 2018 di 786.941 kWh, di 314.776 kg di CO2 in atmosfera e ad un risparmio economico di oltre 180.000 euro. Ancora superiore è stato il risparmio per l’illuminazione pubblica.

Tutto è partito dalla produzione: sul teatro della scuola media sono stati installati pannelli per circa 20 kW.

Il comune di Serrenti ha preso diversi premi, tra i quali, nel 2020 il 2°premio in Italia nella Categoria Efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Questo lavoro ha dimostrato come l’eccellenza nasca anche nei progetti più piccoli grazie all’impegno e alla lungimiranza della Governance. Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: “un premio che sottolinea l’impegno e l’effort di un piccolo Comune nel portare casi concreti (su piccola scala) su quelli che potrebbero essere gli effetti di comunità energetiche e micro-grid”.

LE COMUNITA’ ENERGETICHE – Cuncu ha quindi descritto e spiegato i vantaggi e gli incentivi cui si può accedere costituendo una comunità energetica. Le comunità energetiche sono un insieme di persone che si riuniscono per produrre energia da fonti rinnovabili, condividerla e consumarla localmente.  Ci sono diversi tipi di partecipazione a comunità già costituite e/o la costituzione di una nuova comunità, nonché positive ricadute e opportunità che si possono realizzare sul mercato del lavoro.

Al termine delle presentazioni c’è stato un interessante dibattito tra i relatori e i partecipanti che ha ulteriormente chiarito alcuni aspetti e rafforzato l’idea che occorre agire in fretta e adoperarsi per modificare i propri stili di vita, risparmiando l’energia e adottando, laddove e ogniqualvolta è possibile, l’utilizzo di fonti rinnovabili.

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