15 Maggio 2025
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L’ultimo giorno di Gaza

Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa, in cui si celebra tradizionalmente il suo processo di unificazione.

Ma dopo oltre 50.000 palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane, di cui almeno un terzo bambini, e un territorio quasi completamente distrutto dai bombardamenti, potrebbe essere anche il giorno di Gaza. L’ultimo.

Quel giorno, un appello promosso da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo chiede di parlare di Gaza, di farlo ovunque su siti, canali video, social, nelle strade e nelle piazze, sempre con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.

Ecco il testo dell’appello:

“Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.

Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza.

Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza.

Sulla rete, e non solo. Per chi vuole mettere in rete ciò che succede nelle piazze e nelle comunità che si interrogano, assieme, su come fermare la strage.

Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che a noi – italiani ed europei – verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele. Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustizia internazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani.

Aggiungiamo tutte le parole che vorremo usare all’hashtag #ultimogiornodigaza #gazalastday.

Senza scomunicarne nessuna, senza renderne obbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome. Ora è il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme.

Perché la strage, perché il genocidio, abbiano fine. Ora.”

Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas, aderisce all’appello del 9 maggio “L’ultimo giorno di Gaza”. Si tratta di un appello dal basso per dire “Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.” Come Circolo dei Lettori suggeriamo “Il gelso di Gerusalemme” l’ultimo libro di Paola Caridi, prima firmataria dell’appello e massima esperta di Medioriente e Palestina“.

Più volte nel nostro sito abbiamo parlato di Gaza e basta scorrere l’home page di Equilibri per rendersene conto. Sono state usate parole che rivelano angoscia, sconcerto, impotenza, commozione, dolore, rabbia, e senza infingimenti si è detto che a Gaza si consumano crimini di guerra e genocidio ai danni di una popolazione inerme e allo stremo.

 

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