15 Novembre 2025
No menu items!
HomePrimo PianoDILUVIO di Stephen Markley

DILUVIO di Stephen Markley

Ha atteso pazientemente sulla scrivania per qualche tempo. La sua “mole fisica” più che le 1300 pagine era in parte scoraggiante, anche se le lunghe storie solitamente sono quelle che più mi appassionano. E l’argomento era di grande interesse per me, un trattato/romanzo sul clima e il suo intreccio con la politica era molto motivante e cosi a un tratto ho intrapreso la lettura di Diluvio senza mai pentirmene . E’ qualcosa “di più” che attuale e coinvolgente, la descrizione dei disastri climatici (ma non solo) rende partecipi degli avvenimenti e delle esperienze, al punto che a volte, mi chiedevo se un fatto accaduto che mi veniva alla mente fosse qualcosa che avessi letto in un articolo di giornale del giorno prima o in uno dei capitoli del libro. Il romanzo è certamente complesso e si svolge nell’arco di tre decenni, dal 2013 al 2039, e non inizia all’indomani della catastrofe causata dai cambiamenti climatici, ma riporta con particolari pertinenti, terribili e persino crudeli la devastazione del nostro mondo che è ormai un’evidenza sotto gli occhi di tutti.
Markley utilizza una strategia narrativa nella quale il disastro ecologico del pianeta viene vissuto e raccontato dal punto di vista di diversi “Gruppi chiave” di individui le cui vite si incrociano. I vari capitoli del libro si alternano riportando le storie dei diversi gruppi che vengono poi riprese in capitoli successivi. Ripensandoci, avrei fatto bene a tenere traccia di ciascun gruppo identificato per la prima volta, perché questo mi avrebbe aiutato a capire meglio il divenire delle storie. Le vicende si svolgono in territori diversi e i personaggi si ritrovano a volte ad attraversare putride acque alluvionali, a viaggiare attraverso imponenti tempeste di polvere spessa come la nebbia, a soffocare nel fumo degli incendi mentre le fiamme divorano un’intera città.
Queste scene trasmettono alcune delle conseguenze più estreme e drammatiche della crisi climatica attraverso immagini nitide e sequenze d’azione estremamente coinvolgenti. Markley consente di vivere i disastri attraverso le esperienze dei personaggi, senza schierarsi con nessuno dei “Gruppi” ma mettendo il lettore nelle condizioni di farlo:

Gli scienziati
Come non amare lo scontroso scienziato, il dottor Tony Pietrus, oceanografo e climatologo che apre il romanzo riportando il monitoraggio dei “clatrati” (blocchi di ghiaccio contenenti metano) che si trovano nelle profondità oceaniche, e che, andando incontro alla fusione causeranno un’imminente catastrofe. Le sue osservazioni vengono per lo più ignorate dai politici, ma lui persiste nelle sue posizioni scientifiche con coraggio e determinazione. Coraggio che dimostra anche nella vita privata in tante situazioni, come quella ricca di suspense e umanità della corsa a capofitto negli incendi di Los Angeles per salvare sua figlia.
Sul fronte dell’informatica troviamo Ashir al-Hasan, un prodigio della matematica, i cui modelli, inizialmente usati per prevedere l’esito delle partite di basket, diventano fondamentali per comprendere e affrontare la minaccia del cambiamento climatico. Anche Ashir racconta i suoi sentimenti, i rapporti conflittuali con la famiglia e le sue ansie mediante chiare descrizioni , persino complete di sommario e conclusione;

Gli ambientalisti
Come non provare simpatia per il gruppo ambientalista “Fierce Blue Fire”, guidato da una leader carismatica e radicale, Kate Morris, sempre alla ricerca di nuove strategie per promuovere i problemi ambientali all’interno della politica, interagendo e accordandosi ora con i Repubblicani ora con i Democratici, pur di raggiungere l’obiettivo di stabilire e approvare delle regole istituzionali che aiutino a salvare il pianeta dalla emergenza climatica. Il gruppo si spinge fino a condizionare l’elezione del Presidente USA. Kate si dimostra anche capace di radunare migliaia di persone a Washington, che vanno in un continuo crescendo ad occupare la città.
Markley dipinge il sistema politico americano in profonda crisi, i cui interpreti sono ben caratterizzati e le cui ideologie sono in conflitto, anche tra coloro che appaiono d’accordo, e riporta la crescente radicalizzazione dell’ala destra, alimentata dalla fede evangelica di gruppi radicali e dai suprematisti bianchi, che impediscono in tutti i modi di approvare le regole al fine di contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi. I politici si rendono disponibili a negoziare e supportare in fasi diverse una varietà di soluzioni climatiche promettenti, ma spesso si tratta al più di un ambientalismo di facciata, a volte accompagnato da politiche apertamente autoritarie, a seconda delle diverse opportunità da cui possono trarre profitto e condizionati dai capricci della loro base elettorale e dei loro finanziatori. I ricchi gestori di fondi arrivano persino a sfruttare i fondi, messi a disposizione per interventi di contenimento della crisi climatica, per la costruzione di pozzi petroliferi (ci ricorda qualcosa?) senza alcuna remora morale per ciò che stanno facendo.
I vari passaggi che riguardano la storia di Kate, diversamente da quelli che riguardano gli altri personaggi, sono raccontati da Matthew Stanton, uno scrittore e suo compagno di lunga data, anche lui con una peculiare storia alle spalle, che la segue in tutte le sue iniziative con sentimenti contrastanti.

Gli ecoterroristi
Ben diverse sono le strategie del gruppo di ecoterroristi, chiamato “6 gradi” o Weathermen, oscuri sabotatori che hanno distrutto con successo infrastrutture petrolifere e del gas e di cui Shane Acosta è fondatrice. I capitoli di Shane contengono peculiari descrizioni dei termini chiave che i leader di ”6 gradi” usano come codice per inviare messaggi segreti. Allo stesso tempo i personaggi sono descritti nella loro condizione umana. In particolare viene evidenziato lo stato d’animo di Shane e la difficoltà nel conciliare il suo ruolo di madre con la sua intensa attività di ecoterrorista.

I ”religiosi“
Markley affronta in diverse parti del romanzo la problematica di diversa fede religiosa, e il modo in cui diversi personaggi la vivono, la subiscono o la sfruttano. Tra questi emerge un personaggio di rilievo, il “Pastore”, un famoso attore nella parte iniziale del romanzo, e che incontra Jackie Shipman, un’abile pubblicitaria che fa pressione per gli interessi contrapposti a quelli degli ambientalisti di ”Fierce Blue Fire”, quindi a favore del petrolio e del gas. Nel seguito del romanzo l’attore assume il ruolo di leader populista di una “chiesa” potente e violenta, definito da alcuni come “un imbonitore da fiera che corrompe la parola della Bibbia per soddisfare i suoi scopi e la sua vanità”, ma che gode del favore di un ampio strato di popolazione fino a candidarsi come Presidente USA.

e… I poveri disperati
Tra questi, il più interessante è il personaggio di Keeper, un ingenuo piccolo spacciatore, e la sua famiglia, sempre alla disperata ricerca di soldi, e che involontariamente finisce nella rete degli ecoterroristi.
L’autore dedica anche molto spazio alla ricerca di varie soluzioni alla crisi climatica, trovando un equilibrio tra le diverse situazioni. Descrive un mondo in cui la società, americana ma non solo, va prevalentemente in una direzione distruttiva che è difficile frenare, ma dove l’azione individuale e soprattutto collettiva può talvolta individuare le situazioni che portano a un contesto più accettabile. In questo senso apre a qualche speranza per il futuro dell’umanità.

Articoli correlati

1 commento

  1. Interessantissima e stimolante sintesi di un libro complesso e dai molti meriti. Sintesi faticosa, immagino, e per niente semplice, perché trattasi di un libro-mondo, “Diluvio” di Stephen Markley. Scrivono Anna e Mariano “Il libro ha atteso pazientemente sulla scrivania per qualche tempo. La sua “mole fisica” più che le 1300 pagine era in parte scoraggiante..”. Infatti io ce l’ho in bella mostra nella mia libreria e ancora non l’ho preso in mano…spaventato da quel blocchetto imponente e dai tanti temi trattati. Opportuna dunque la scelta degli autori: individuare dei “Gruppi chiave” di persone, che ai vari livelli, e da diversi punti di vista, si confrontano su un tema cruciale che ha a che fare col destino stesso dell’umanità, incrociando le proprie vite nel tempo e nello spazio. Il merito dell’autore è quello di trattare in modo letterario tematiche scientifiche che hanno risvolti apocalittici, ma a cui si può reagire. Dunque il linguaggio lirico e sentimentale si fa epica, perché epico è il problema che ci troviamo di fronte. Nell’articolo di Gabriele Soro, che richiama in qualche modo quello di Anna e Mariano, si fa cenno alla necessità di una sorta di consorzio umano che, secondo quanto affermato da Giuseppe Remuzzi abbia la forza decisionale di “ripensare i principi fondamentali cui hanno fatto riferimento finora le nostre civiltà e si potrebbe persino dover mettere in discussione l’idea della proprietà delle terre e dei mari”. “Insomma: una rivoluzione anticapitalistica” sostiene Gabriele

Rispondi

Please enter your comment!
Scrivi il tuo nome e cognome

TAG

I più letti