19 Febbraio 2025
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A Gaza

Accade anche ciò che non ti aspetti: l’indifferenza di Liliana Segre per i crimini di massa a Gaza, perpetrati dall’esercito israeliano e ordinati dal governo del premier Netanyahu. Una rappresaglia, sulla popolazione inerme, per l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 ad opera di Hamas.
La senatrice Segre volge lo sguardo e la mente altrove. E intanto che la mattanza continua a Gaza (mentre in Cisgiordania persiste e si acuisce la violenza e l’oppressione paramilitare dei coloni aiutati dall’esercito israeliano), Liliana Segre non vede altro che la ripresa dell’ antisemitismo in Europa. Indifferenza “istituzionale” molto grave data la sua figura di senatrice nel Parlamento italiano. Così come lo è l’indifferenza della Comunità europea con vaghi e indeterminati pronunciamenti.
Di una reticenza diffusa a dire parole chiare e forti (a cui far seguire azioni nei confronti di Israele) ne è un esempio il discorso di fine anno del presidente Mattarella. È parso sinceramente commosso dicendo di una bambina di Gaza uccisa tra tanta distruzione, ma senza precisare come, da chi, perché. Silenzio: non una parola sui jet con la stella di Davide che bombardano ”guernicamente” la Striscia; innominato Netanyahu, così come innominato il suo governo. Come a voler dire: è la guerra e il male che si porta dietro. Dentro questo male c’è l’assassinio mirato di oltre 200 giornalisti che a Gaza, con fatica e coraggio, cercavano di fare il loro lavoro. Mattarella non si pronuncia. Silenzio. Ma subito dopo parlando di Ucraina nomina il criminale di guerra Putin.
Potenti lobby, con le loro sedi nelle più importanti città europee, sono pronte a diffondere la loro versione bellica in appoggio all’”azione militare israeliana”.
Probabilmente a Gaza, si è già oltrepassata la linea del genocidio. È in corso una rappresaglia continuata non la Guerra tra due eserciti.
Ce lo immaginiamo l’esercito britannico, pensando agli anni più feroci della questione irlandese, bombardare, fare terra bruciata nelle città per contrastare il terrorismo cattolico dell’Ira? Certo che no, in Europa non si fa.
Eppure Israele ha dimostrato eccellente capacità nel colpire singoli nemici (terroristi o no che fossero). Ma a Gaza ha preferito, ha pianificato la distruzione totale, lo sterminio.
Solo ai giovani che manifestano è lasciata l’indignazione, la collera, la denuncia diretta. Tra le eccezioni in Rai il “Report” di Sigfrido Ranucci: parole nette, chiare. E le immagini: non più case a Gaza, macerie, non più strade a Gaza, ma una spianata di rovine fumanti. Case, scuole, ospedali, tutto bombardato. Una desolazione di tende, spesso solo baracche di materiali recuperati che diventano fradice in luoghi fangosi ormai pantani per le piogge. Lì muoiono bambine e bambini per il freddo. O atrocemente feriti vengono amputati di qualche arto, dove capita e senza anestesia.

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2 Commenti

  1. Quello che hai scritto, Gabriele, é pienamente condivisibile e stupisce che tutta questa violenza e cattiveria nei confronti dei bambini palestinesi, lasci ancora indifferente e omertosa l’Europa.
    15000 bambini uccisi in 470 giorni; cifre che fanno inorridire e non ci si preoccupa del fatto che i bambini sopravvissuti, feriti nel corpo e nell’anima, coltiveranno un odio grandissimo nei confronti di chi ha ucciso i loro familiari, distrutto le loro case, li ha costretti a vivere in mezzo alle macerie, senza cibo, farmaci, scuole, senza infanzia. Io non riesco a guardare più neppure i filmati che giungono da Gaza tanto é l’orrore che essi contengono.
    Chi protesta contro la politica del governo israeliano non può essere considerato un antisemita, così come chi protesta contro le politiche del governo Meloni non può essere considerato un antiitaliano. Il governo israeliano non ha un briciolo di umanità e questo é dimostrato dal fatto che, nonostante la tregua a Gaza, Israele sta avviando, in queste ore, una vasta operazione militare in Cisgiordania. Ipocritamente in Europa si parla del diritto di Israele di potersi difendere ma, quanto sta accadendo, dimostra che ancora una volta, questa non é più una difesa ma una mattanza.
    Amnesty International ha dichiarato che, a Gaza, Israele sta commettendo un genocidio, “il primo genocidio in diretta della storia”.

  2. È quasi un grido di dolore e un rammarico, quello di Gabriele. Chi ha cariche pubbliche Senatrice e Presidente, dovrebbe prendere le distanze e assumersi la responsabilità di dire il vero: in Palestina siamo in presenza di una costante violazione di qualsiasi norma internazionale sui Diritti Umani, in relazione alle vittime civili e in particolare ai bambini, e i bombardamenti israeliani sono crimini di guerra contro una popolazione inerme e allo stremo. La stessa distinzione tra crimine di guerra e genocidio sembra più discrimine linguistico per giustificare l’ingiustificabile. Come a dire che se non c’è unn genocidio acclarato in crimini di guerra sono giustificabili.
    Proprio noi di Equilibri (Giorno della Memoria 2020), dopo un lavoro certosino di lettura e approfondimento con le ragazze i ragazzi di una terza del Liceo Classico e Scientifico “Euclide” di Cagliari avevamo presentato il libro di Liliana Segre “Il mare nero dell’indifferenza”. Quel mare nero riguarda Gaza. E nel tempo che scorre e si dilata le vittime palestinesi aumentano. Secondo la rivista Lancet sarebbero 70.000, il 40% in più delle stime ufficiali.

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